G-5DRVZQ8YHWRitornare ai sapori del pomodoro d’un tempo con una varieta’ antica – Pomodoro di Sicilia di Licata Buttichieddu – Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.)

Ritornare ai sapori del pomodoro d’un tempo con una varieta’ antica

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Il Buttiglieddru di Licata

Ritornare ai sapori del pomodoro d’un tempo con una varieta’ antica

Negli ultimi anni, le tendenze dei consumi sul pomodoro da mensa si sono indirizzate verso il ritorno alle tradizioni, mettendo al primo posto il gusto. Breeder di tutto il mondo si sono messi al lavoro per recuperare i sapori di una volta, sacrificati sull’altare della cosiddetta “long shelf life”, ma anche in favore delle resistenze (importantissime, in ogni caso, per scongiurare le fitopatie). La maggior parte delle aziende impegnate in questa attivitĂ  è riuscita a fornire ottime risposte, ma cosa c’è di meglio per tornare alla tradizione se non il fatto stesso di recuperare una varietĂ  tradizionale?

Vincenzo Graci

La risposta a questa domanda si chiama “Pomodorino Buttiglieddru di Licata“, una varietĂ  storica riferibile a quella parte di Sicilia che, in provincia di Agrigento, ha visto la costituzione di un’apposita associazione per la tutela.

Pomodorino Buttiglieddru di Licata in tunnel

Proprio a Licata, ci siamo recati in visita da Vincenzo Graci, presidente dell’Associazione di Tutela del Pomodorino Buttiglieddru di Licata. Il sodalizio, in continua crescita, conta circa 20 aziende nel giro di pochi mesi.

“Stiamo riproponendo questa vecchia varietĂ  – ha detto il presidente – perchĂ© riteniamo che sia una cultivar valida per la sua naturale conservabilitĂ , ma soprattutto per il suo gusto. Non solo ricorda il sapore del pomodoro d’un tempo, ma lo incarna perchĂ© di fatto è autenticamente un pomodoro tradizionale”.

“Attualmente disponiamo di circa 60 ettari di questo pomodoro – ha spiegato Graci – e lo stiamo riproponendo sul mercato, con un ottimo riscontro sul territorio. Pensiamo che possa avere un ottimo riscontro sui mercati nazionali ed esteri”.

Il territorio è la Piana di Licata, che si contraddistingue per i suoi terreni salmastri
“I Comuni che ricadono in questo territorio vocato sono Campobello di Licata, Ravanusa, Butera e Palma di Montechiaro – ha detto ancora l’esperto – Grazie alle condizioni pedoclimatiche di questa zona, abbiamo un prodotto di alta qualitĂ  e molto gustoso, molto dolce e con un grado brix che si aggira intorno ai 7 – 7,5 per arrivare in estate anche a 8,5 – 9 gradi”.

“Questo tipo di pomodoro si può coltivare durante tutto l’anno e, oltre che in pieno campo, anche all’aperto, tipo siccagno per intenderci. Lo troviamo pure sotto tunnel e in serra ed è apprezzato sia rosso che come insalataro, in quest’ultimo caso si presenta con un bel colore arancio-verde sulla spalla”.

“Vorremmo presentare la domanda per ottenere l’IGP-Indicazione geografica protetta – ha concluso Graci – Tra i documenti ritrovati a sostegno del nostro intento figura una tesi di laurea risalente al 1986, oltre che un congruo numero di fatture che testimoniano l’attivitĂ  economica attorno al Buttiglieddru di Licata. Se lo sviluppo socioeconomico di una zona passa attraverso le sue eccellenze, allora questo pomodoro ha tutte le carte in regola per rilanciare la nostra agricoltura”.

Contatti:
Associazione per la tutela del
Pomodorino Buttiglieddru di Licata 
Via Marò Ricotta, 5
92027 Licata (AG)
Tel.: +39 335 584 1573
Email: info@buttiglieddru.it
Web: www.buttiglieddru.it

Data di pubblicazione: ven 19 apr 2019
Author: Gaetano Piccione
© FreshPlaza.it

 

"Il Pomodoro Buttichieddu e' un altra biodiversita' da conservare e valorizzare, il nome forse deriva da bottiglia, usato per la classica conserva al pomodoro. Questo pomodoro e' inserito nell'elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.). Il pomodoro Buttichieddu si riconosce perché: e' di piccole dimensioni; cada uno pesa circa 10-20 grammi; presenta una buccia rosso brillante; ha una polpa molto consistente soprattutto se coltivato in aree ricche di acque ad elevato contenuto di sali. Il frutto è presente quasi tutto l’anno anche se la produzione si intensifica nel periodo che va da Gennaio a Giugno. Alla coltura sono interessati circa 500 ettari, con una produzione media ottenibile di 300 quintali."